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Persepoli è una delle meraviglie del mondo antico e incarna l’idea di grandezza dell’antica Persia.
La necropoli di Naghsh-e-Rostam con le tombe di Dario I, Dario II, Serse e Artaserse, Ka’be-Zardosht (il tempio o santuario del fuoco), ma soprattutto i sette spettacolari rilievi sulla roccia del periodo Sassanide, tra i quali il più famoso é quello dove viene raffigurata la vittoria di Shapur (Sapore I) su due imperatori romani, Filippo l’Arabo (che implora la pace) e Valeriano (che viene catturato, in ginocchio) è uno dei luoghi più affascinanti mai visti in vita mia.
A Pasargade si trova la tomba di Ciro il grande, monumento simbolo del nazionalismo persiano.
Persepoli è una delle meraviglie del mondo antico e non incarna soltanto un grandioso ideale architettonico, ma anche un’idea di grandezza, concepita da Dario il Grande.
Questi, nel 520 a.C., aveva ereditato la responsabilità del primo impero dell’antichità di cui si abbia notizia dal fondatore dell’impero stesso nonché suo predecessore Ciro il Grande.
Adottando principî di libertà di pensiero e di uguaglianza di tutti i suoi sudditi, Dario cercò di fare in modo che tali concetti si riflettessero nelle linee del magnifico complesso palaziale di Persepoli, invitando architetti provenienti dagli estremi confini dell’impero a contribuire alla realizzazione del suo ideale. Il risultato è un eclettico insieme di strutture che vanno da scaloni monumentali a sculture e bassorilievi di fattura squisita e porte maestose che testimoniano la vastità e l’importanza dell’impero di Dario. Distesa alle pendici del Monte Rahmat (Monte della Misericordia), Persepoli doveva dimostrare la potenza e la magnificenza dell’impero achemenide, suscitando meraviglia e soggezione nei visitatori per le sue dimensioni e la sua bellezza.
La città doveva svolgere questa funzione soprattutto in occasione delle celebrazioni annuali del Norouz (Capodanno iraniano), quando i sudditi giugevano da ogni angolo dell’impero per rendere omaggio – e versare tributi – ai loro sovrani.
nel resto dell’anno il centro amministrativo dell’impero era l’antica Susa
Per 150 anni i sovrani succedutisi a capo dell’impero persiano, tra cui Serse I e Serse II e Artaserse I (Ardashir), II e III, ampliarono e abbellirono la città con la costruzione di nuove opere artisticamente pregevoli e di pubblica utilità. Nel IV secolo a.C. Persepoli era ormai un complesso di raffinati e gran- diosi palazzi, necropoli e tesori d’insuperabile perfezione artistica.
Inevitabilmente, però, la città attirò l’in- vidia di potenti rivali e nel 330 a.C. fu rasa al suolo dagli eserciti di Alessandro Magno. Nonostante le pareti dei principali edifici fossero state costruite in pietra, si ritiene che le volte fossero sostenute da enormi travi in legno che, una volta preso fuoco, causarono la fusione delle staffe di ferro e piombo che tenevano insieme le strutture.
Se le rovine che si vedono oggi non danno che un vago indizio della magnificenza di Persepoli nel periodo del suo massimo splen- dore, gli scavi effettuati negli anni ’30 del XX secolo hanno contribuito a restituire alla città alcune tracce dell’antica magnificenza e importanza storica.
l’arte persiana raggiunse l’apogeo della sua bellezza sotto la dinastia degli Achemenedi, come dimostrano il sito di Persepoli e Pasargade la città-giardino costruita da Ciro il grande intorno al 545 a.C..
Questa area archeologica è stata inserita nel 2004 nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Pasargade nell’antica lingua significherebbe “Città dei persiani” o secondo un’altra teoria “Città di gente che impugna mazze pesanti”.
l’organizzazione del Patrimonio culturale dell’Iran, ora ha stanziato i fondi per gli scavi e si ritiene che a Pasargade c’è ancora molto da portare alla luce. Più avanti, infatti, vicino al palazzo delle udienze di Ciro, sono stati ritrovati i basamenti di pietra di un ponte costruito in antichità sul fiume che passava nella città e che ora è in secca.
L’Iran ospita oggi milioni di turisti che portano miliardi di dollari alle casse dello Stato. Con attrazioni storiche del suo territorio come Persepoli Susa o Pasardade, il turismo può essere una marcia in più per far decollare l’economia che cresce ma con un ritmo ancora troppo lento. Lento, come il lavoro certosino degli archeologi, che riportano alla luce, poco alla volta, le mura del palazzo di Dario a Pasargade.
Libri sulla Cultura Persiana
Da vedere:
- Visita di Persepoli
- Visita Tombe rupestri di Naqsh-e-Rostam
- Visita di Pasargade (Tomba di Ciro)