Non so se è già stata scritta o prodotta, comunque ho pensato di cominciare io, mi porto avanti nel creare una guida di viaggio in italiano su un Paese che fino alla scorsa estate era chiuso al turismo e poi, accelerando i tempi, ha aperto oggi ai visti turistici, per la prima volta nella sua storia.
Quella che leggerete sotto è una Lonely Planet sull’Arabia Saudita, in aggiornamento.
Se mi lasciate nei Commenti alla fine dell’articolo altre informazioni o mi fate domande, continuo a migliorarla a beneficio di tutti.
Il lancio vero e proprio del turismo avverrà ad Ottobre 2020, in inverno, che è anche la miglior stagione per visitare l’Arabia Saudita.
Ma sebbene gran parte delle strutture per sostenere il turismo siano ancora in costruzione, con una visione al 2030, dal 27 settembre del 2019 il Paese ha aperto ai visti turistici e ci si può muovere in assoluta libertà per tutto il Paese, con l’eccezione di La Mecca e Medina per i non musulmani.
Ecco una serie di punti che voglio affrontare e se ne avete altri o avete delle domande o informazioni da aggiungere, o ancora, se come me avete già viaggiato come turisti in Arabia Saudita, lasciate un commento alla fine del Post, così continuo a migliorare questa sorta di Lonely Planet a beneficio di tutti.
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Diario di Bordo. Viaggio di due settimane
Viaggiare in Arabia Saudita durante l’inverno è il momento migliore dell’anno, le temperature sono piacevoli e non fa né troppo caldo, né troppo freddo in montagna. Occorre solo portarsi un maglioncino e un giubbetto primaverile quando si va tra le montagne, sopratutto per la notte.
Il paesaggio è molto variegato, si passa dal mare caldo tutto l’anno del Mar Rosso, al deserto con le dune, alle montagne rocciose, che variano dai colori rossi del nord a quelli più freddi e blu del sud dell’Arabia Saudita.
Quello che segue è il Tour dell’Occidente, fatto in due settimane, durante le vacanze di Natale e fine anno, insieme a Laura Cunico in Arabia Saudita.
Giorno 1 – Natale in Arabia / 24 dicembre
Le prime impressioni all’aeroporto: non mi sembrano già abituati al visto turistico. La ragazza che lo ha fatto a me spiegava alla compagna alcune procedure.
Noi siamo entrati da Gedda che da sempre accoglie i pellegrini diretti a La Mecca. Ma gli occidentali sono pochi, praticamente solo noi.
Siamo atterrati in un piccolo aeroporto affollato e sporco, il Nord Terminal di Gedda, dove per fortuna ci sono però tutti i servizi, dal cambio moneta alle compagnie telefoniche dove acquistare una Sim Card locale.
Stanno costruendo un Aereoporto molto più grande e moderno a Gedda, dove però non c’è ancora nulla, nessun servizio, è solo pulito e nuovo.
Siamo arrivati il 23 sera e il giorno dopo siamo andati subito a vedere le Corniche, il lungomare di Gedda, che si espande a nord del porto per km e poi siamo andati a pranzare sempre al nord, nella zona dove fanno le immersioni e si può nuotare alla barriera corallina del Mar Rosso, è la zona migliore, quella dell’insenatura interna, prima della lunga spiaggia al nord.
Vi consiglio la Coral Beach, sul lato nord dell’insenatura. Qui c’è una sola spiaggia pubblica, sulla Al Kurnaysh road, poi è una distesa ininterrotta di spiagge private, chiuse dai cancelli e a pagamento. Il costo è approssimativamente di 40 euro, a persona.
Noi siamo andati ancora più a nord per fare il bagno, nella zona dove stanno costruendo i Resort; qui abbiamo scoperto che ci sono resort anche per sole donne. Oppure per famiglie. E non si può fare il bagno in bikini.
Qui è tutto diviso, ancora, anche se la separazione dei sessi è stata abbolita, resta ancora nella testa delle persone e, per chi non conosce i paesi arabi, i massaggi nelle Spa per gli uomini sono fatti solo da uomini e da donne per le donne.
A fine giornata siamo andati a fare la cena di Natale in un ristorante famoso (e molto caro) italiano che si chiama Il Gabbiano (sembra sia un dei primi ristoranti italiani in città): se mangiate qui prendete i tavolini che danno sulle Corniche dove c’è la scritta illuminata e caratteristica di Jeddah. Prezzo di una cena è 100 euro e ovviamente l’alcool è vietato.
Non è educato dire Buon Natale agli arabi, ma le cose stanno cambiando.
Giorno 2 – Gedda / 25 dicembre
Abbiamo visitato la città con una guida speciale: Ali di Discover Gedda, uno dei profili Instagram più interessanti da seguire per conoscere il luogo (in inglese), che fa un ottimo lavoro di content curation della sua città.
Questa città infatti fino a pochi anni fa era solo il punto di ingresso per i pellegrini a La Mecca. La strada principale, King Adbullah Aziz road era una strada percorsa solo da cammelli, mentre oggi è una strada a 4 corsie per direzione.
Solo di recente Gedda è diventata una metropoli con grandi Mall per fare acquisti e resort di lusso.
Ali di Discover Gedda ci ha portato in un coffe bar per fare colazione, il Medd Cafe, uno dei bar più famosi di Gedda, dove si riuniscono i ragazzi, per chiacchierare e anche studiare coi computer mentre sorseggiano il caffè.
Poi siamo andati per le moschee più famose di Gedda, da quella fluttuante, che viene chiamata così amichevolmente dagli abitanti perché è costruita su dei piloni al mare e poi la Island Mosque che da sul mare dalle Corniche, voluta dal sindaco storico di Gedda Mohammed Said Farsi che si è impegnato a lungo nella trasformazione della città.
Alla Island Mosque, l’ultimo giorno dell’anno io e Laura abbiamo passato in meditazione il passaggio al nuovo decennio, una moschea bella e dall’atmosfera mistica.
Nel pomeriggio siamo andati ad Al Balad, il quartiere storico e più antico della città, con le sue case tipiche, alcune vecchie di 500 anni.
Lo stile è quello originale dell’architettura beduina ma in realtà le ho viste poi varie volte nel corso del viaggio sopratutto lungo la costa del Mar Rosso.
La casa antica e più bella è quella di Nasseef House, ma ci sono moltissime altre case delle famiglie più importanti di Gedda, quelle degli antichi e ricchi commercianti locali.
Abbiamo concluso il giro di Al Balad nel bar tradizionale della zona, nel pieno del Souq, si chiama Hejaz House Cafe, è a ridosso del mercato dove trovate qualsiasi cosa alla metà del prezzo e di ottima qualità.
Abbiamo chiuso la giornata con una cena leggera nel nostro hotel che dava con la vista sul Fontanone, uno spruzzo d’acqua tra i più alti al mondo, sulle Corniche appena sopra il porto.
Noi abbiamo deciso di volare al nord per noleggiare la macchina e guidare di meno, ma la maggior parte delle persone prende qui a Gedda la macchina e poi viaggia on the road per l’Arabia Saudita.
Per prendere una Macchina a Gedda ci sono molti Budget locali, oppure usate il sito rentalcars. Ne parlo meglio dopo.
Giorno 3 – Arabia on the road / 26 dicembre
Sveglia presto e la mattina abbiamo preso un aereo per Al Waij, una ora di distanza con un volo domestico (ed economico).
Al Wahj è una cittadina al nord dove abbiamo noleggiato una macchina per attraversare il deserto e arrivare ad Al Ula. Erano solo due ore e mezza di viaggio, neanche 250 km sulla carta: non conoscendo l’Arabia Saudita, ci sembrava l’opzione più tranquilla per arrivare ad Al Ula.
Al Ula ha un aereoporto ma i voli per li sono carissimi. Meglio arrivarci in macchina da un posto vicino, anche perché il paesaggio intorno per arrivare li è mozzafiato, sembra quello di un film di Star Wars, deserto con mantagne rocciose intorno.
La strada per arrivare ad al Ula è molto scorrevole, è ad una sola corsia, non ci sono lampioni, pertanto occorre viaggiare di giorno, ma non è lunga, in tre ore al massimo si arriva. Noi ce ne abbiamo messe cinque perché ci siamo fermati varie volte nel viaggio per fare video.
Appena arrivati, nel pomeriggio, siamo andati alle rocce dello StarGate e all’Elephant rock, dove c’è un baretto per poter fare l’aperitivo al tramonto, molto suggestivo.
Più dell’Elephant Rock, è bella la breve camminata allo StarGate, un buco tra uno sperone roccioso che da sulla strada che porta ad Al Ula.
Per dormire ad Al Ula io vi consiglio i bellissimi resort a tenda a ridosso delle rocce, tra tutti lo Shaden è la vostra opzione migliore se lo trovate ad un buon prezzo. Altrimenti a più buon mercato, optate per le tende che Ahmed pianta nel suo giardino, bellissime e comode, con una incantevole vista sulle rocce di Madain Saleh.
Noi non lo sapevamo, ma Al Ula è una grande città, pertanto c’è tutto, dai ristoranti, alle banche etc. E’ una città in espansione dato che è il luogo di punta dello sviluppo del turismo in Arabia.
Giorno 4 – Ad Hegra, nell’antica Arabia / 27 dicembre
Sveglia presto e ci siamo diretti al Winter Park, il luogo dove avevamo mangiato la sera prima e che funge da raccolta per tutte le escursioni. C’è un sito per sapere tutte le esperienze da fare ad Al Ula, è www.experiencealula.com, il fatto però è che il luogo è tutto chiuso fino ad Ottobre 2020 e solo allora sarà aperto tutti i giorni.
Al momento però è possibile visitarlo sotto il cappello del Festival Winter At Tantora, una manifestazione canora che ospita tra gli altri Boccelli e i Jamiroquai.
Partecipare ai concerti, che si tengono in una struttura moderna fatta di specchi e scavata dentro una roccia, bellissimo teatro, è molto caro. Ma la cosa interessante è che fino a febbraio è possibile visitare le zone intorno di interesse archeologico.
Si tratta dell’ Heritage Tour (Dadan – Hegra – Jabal ‘Ikmah). Per visitare il posto, dovete appoggiarvi ad Almosafer, una agenzia turistica che ha il monopolio dei tour. Se lo comprate in anteprima pagate il doppio di quello che vi costa se lo comprate sul posto, però vi assicurate di visitarlo.
L’organizzazione ad oggi è molto disorganizzata, non si capisce nulla e nessuno ha informazioni chiare, pertanto se viaggiate con l’obiettivo di visitare questo luogo che sembra per davvero quello di Indiana Jones nell’Ultima Crociata, vi consiglio do pagare un po’ di più e acquistarlo sul loro sito. Considerate che i tour a volte durano di più, è tutto disorganizzato e stanno procedendo a tentativi, a volte capita come a noi che vi vendono un biglietto per un orario in cui il sito è chiuso.
C’è da parte loro massima professionalità, ma per essere tranquilli di vedere tutto, prendetevi almeno due giorni. Noi abbiamo fatto così, tra la nostra bellissima tenda e le esperienze che offre Al Ula, un luogo abitato da sempre dall’uomo, dal momento che sorge in una oasi nel mezzo del deserto, abbiamo fatto una esperienza che mi porterò per sempre nel cuore.
Giorno 5 – Umluj / 28 dicembre
Sveglia tardi, abbiamo fatto colazione, siamo saliti in macchina e abbiamo viaggiato attraverso il deserto dell’Arabia. Tanti paesaggi diversi, oasi nel deserto, montagne e deserto ancora, ma anche campi di verde, nelle montagne tra Al Ula e il mare dove sorgono piantagioni di erbe e aromi. Ci sono strade scorrevoli ma si incontrano anche strade non asfaltate.
Il mio consiglio è viaggiare con un quattro per quattro oppure seguire le indicazioni del navigatore (Google Maps) che vi da le strade “consigliate” che di massima sicuramente ci sono.
Noi ci abbiamo messo il doppio del tempo ma siamo arrivati in un luogo speciale, sulla costa del Mar Rosso che da queste parti chiamano Maldive.
Noi abbiamo deciso di dormire in un campeggio beduino sulla spiaggia, altrimenti proseguite fino al Umluj dove si trovano gli alberghi.
L’esperienza nel nostro Camping (che potete prenotare qui) nelle tende, cucite con pelle di cammello in stile arabo saudita, sulla spiaggia è stata bellissima.
Il proprietario del camping Khaled ci ha messo a disposizione un guardiano che ci ha servito come fossimo emiri d’altri tempi. Nei camping arabi ci sono diwanie (ampie tende) dove mangiare e poi luoghi intorno al fuoco dove chiacchierare e stare in relax.
Noi ci siamo guardati una intera serie di Netflix, The Gift.
Giorno 6 – Le Maldive / 29 dicembre
Le Maldive dell’Arabia saudita erano la nostra meta più importante dopo le rovine di Al Ula. Questo mare è vergine, immacolato, ha delle spiagge bellissime, con animali rari e le acque sono poco profonde e limpidissime.
Ci sono le barriere coralline, le stelle di mare e pesci rarissimi. Le isole sono protette dalla guardia costiera che vieta l’ingresso se non accompagnati dai barcaioli del luogo (loro possono pescare, ma noi non possiamo fare il bagno!). L’esperienza è stata bella, comunque.
Supportati dal nostro barcaiolo, che ci è stato messo a disposizione dal proprietario del camping, siamo riusciti sia fare snorkeling (non è permesso portare le maschere, ma il nostro barcaiolo le aveva nascoste per noi) e siamo sbarcati su un paio di isolette, dove per ricambiare il favore concessoci dalla sorte abbiamo ripulito dalla plastica le isole sulle quali nonostante i divieti, i pescatori comunque vanno, mangiano e buttando la plastica.
Il costo per avere un barcaiolo è di 200 riyal l’ora, prezzo fisso.
In serata abbiamo visitato la bella Umluj con le sue spiagge cittadine, il mercato tradizionale, che si chiama Souq dove abbiamo comprato il pesce che poi abbiamo cucinato sul fuoco nel nostro camping sul mare.
Giorno 7 – Da Umluj ad Al Wahj / 30 dicembre
È stata per noi una giornata di riposo, ci siamo svegliasti tardi, siamo andati a mangiare su una spiaggetta e poi abbiamo viaggiato verso Al Waij dove dovevamo restituire la macchina e prendere l’aereo che ci avrebbe riportato a Gedda.
Il percorso sulla costa è molto bello, la strada fiancheggia le spiagge, che però sono separate da Wadi, una fascia predesertica. Vedi cammelli lungo il percorso e hai la possibilità, con un fuoristrada, di scendere ogni tanto in spiaggia per fare il bagno nel nulla e da soli.
Al Wahj è una cittadina in espansione. Se potete, provate ad arrivare sull’isola al largo della città, di proprietà Emiratina. Li il mare è bellissimo. Noi ci siamo accontentati di dormire sulla spiaggia di fronte l’isola.
Giorno 8 – Capodanno in Arabia / 31 dicembre
Il capodanno in Arabia saudita, sebbene in una città metropolitana come Gedda è un non capodanno, così come è stato il Natale.
Ci sono feste, ma sono private, devi essere invitato. Non ci sono fuochi d’artificio ed è una giornata lavorativa come le altre. Si scambiano gli auguri ma tutto finisce li.
Comunque Gedda è la porta alla Mecca, una città impregnata di spiritualità. Noi abbiamo festeggiato guardando il tramonto sul mare, come da usanza tipica araba, bevendo te alle Corniche, abbiamo fatto il cenone mangiando ravioli in un ottimo ristorante italiano e abbiamo aspettato la mezzanotte meditando sui gradini della moschea più bella di Gedda, a bordo mare, la Island Mosque.
Giorno 9 – Taif / 1 gennaio
Il primo gennaio si viaggia, così noi abbiamo fatto la nostra gita fuori porta alle montagne che si trovano oltre la Mecca, oltre il deserto: abbiamo preso l’Autobus per andare a Taif.
Questo luogo roccioso è pazzesco, hai delle rocce bellissime e qui le scimmie sostituiscono i cammelli lungo la strada.
Taif è una città molto bella con antichissime moschee, un Souq bello e parchi con le rocce dove accamparsi a villeggiare o andare a cavallo o cammello. Ci sono anche i Pony che Laura ha visto per la prima volta.
Esperienza bellissima è prendere la funivia che attraversa questi monti e ti porta a Taif città.
Noi abbiamo festeggiato l’inizio dell’anno con il nostro amico Hassan, che avevamo incontrato ad Al Ula e che ci ha invitato a casa sua e ci ha fatto vivere una giornata da Arabi Sauditi, nella casa della sua famiglia.
Giorno 10 – Le immersioni a Gedda / 2 gennaio
Siamo rientrati a Gedda da Taif col taxi, che hanno un costo di 300 riyal, più di 70 euro, non è conveniente ma è veloce, potete usare le app di Careem oppure Uber, altrimenti fermate un taxi è contrattate il prezzo che grossomodo è quello. Per i musulmani che possono passare per la Mecca il costo è di 200-250 riyal, ma per i non fedeli bisogna passare per una strada diversa e più lunga.
Se avete tempo, prendete il Bus, comodo, sicuro, ma cui mette il doppio del tempo.
Noi abbiamo passato la nostra ultima serata in Arabia Saudita in un resort a nord di Gedda a riposare, coccolarci e fare immersioni.
Il giorno dopo abbiamo ripreso l’aereo per rientrare in Kuwait.
Informazioni Utili e Consigli per un primo viaggio in Arabia Saudita
Quella che segue è una guida di tutto ciò che occorre sapere per un primo viaggio in Arabia Saudita.
Il Visto
Io e Laura viviamo in Kuwait e di base non avremmo bisogno di prendere l’aereo per andare in Arabia Saudita, però abbiamo preferito entrare da un Aeroporto internazionale perché si tratta dei primi visti turistici e abbiamo pensato che passare dalla frontiera via terra avrebbe comportato dei problemi.
Vi farò sapere nelle prossime settimane, appena rientro per il Tour dell’Oriente, che differenze ci sono fra entrare da un aeroporto oppure via terra.
Il Visa (il visto turistico) si può richiedere direttamente all’ingresso in aereoporto oppure, meglio, si fa online, così rimane in memoria del sito Visit Saudi (www.visitsaudi.com) e se lo perdete potete riscaricarlo dal sito.
Il Visto ti viene richiesto praticamente sempre, anche solo per accedere a delle strade, perché è l’unico documento tradotto in arabo e inglese.
Insieme al visto ti viene fornito anche un numero di telefono, all’aeroporto, che puoi poi abilitare facendo un piano tariffario da una delle compagnie locali (le compagnie telefoniche le tratto dopo)
Il prezzo del Visto è di circa 115 euro, dove però è inclusa l’assicurazione sanitaria (base) che è obbligatoria. Dura 90 giorni e puoi uscire e rientrare più volte nel Paese.
Il tutto viene fatto sul sito di Visit Saudi e la procedura dura meno di una ora in tutto.
Il visto puoi farlo per te, per un altra persona o per i gruppi. Occorre però registrarsi.
Informazioni Utili
Io ho viaggiato in Arabia Saudita con Laura, che è la mia fidanzata e non siamo sposati, ma non abbiamo mai avuto problemi né nell’avere una stanza con letto matrimoniale, sebbene sul Visto venisse chiesto esplicitamente se fossimo single o sposati, né a Laura è mai stato stato chiesto di indossare l’Abaya, un copricapo arabo tradizionale, o a me di non portare i pantaloncini corti.
Nonostante questo, sopratutto nelle zone più rurali o non toccate dal turismo è buona norma portare il foulard sui capelli per le donne (o un cappello) e non andare in giro coi calzoni, per evitare problemi con eventuali tradizionalisti, che altri nostri amici hanno invece avuto. Non succede nulla con le forze dell’ordine, ma sono sopratutto rogne coi locali.
Il bagno con il bikini si può fare solo nei resort, ma non sempre.
E non si possono fotografare le donne arabe.
Durante gli orari di preghiera gli esercizi pubblici e i ristoranti restano chiusi (l’orario di preghiera dalle 15 alle 16 è uno di quelli problematici).
Riguardo al Drone: è vietato, ma io ho pilotato con il mio drone davanti a tutti i monumenti più importanti, anche di fronte alla guardie. Comunque è per certo vietato, ma accettato, nessuno ti dice nulla, ma è meglio non guidare davanti a forze dell’ordine per evitare problemi, come hanno avuto altri amici.
Gedda insieme a Riyad sono i due ingressi internazionali del paese. Noi abbiamo deciso di non visitare Riyad, città cara e caotica, come tutte le capitali.
Abbiamo invece preferito partire dall’antica capitale del paese, Gedda appunto, porta a La Mecca, città da sempre abituata a ricevere turisti che fin dall’antichità andavano a visitare le città Sante dell’Islam.
Abito in medioriente da oltre un anno, conosco gli Arabi, però entrare in Arabi Saudita, per la prima volta è stato emozionante. Fino ad oggi l’ho vista solo da lontano, dal confine del Kuwait oppure oltre il deserto degli Emirati. Dopo un viaggio in Arabia Saudita, il tradizionalissimo Kuwait ti sembra una metropoli cosmopolita.
Costi
Due persone straniere possono vivere bene in vacanza in Arabia con 200 Riyals per giorno, sono circa 50 euro, esclusi i costi per dormire, entrare nelle strutture o pagare per delle esperienze e gli aerei.
Noi abbiamo speso una media di 200 euro per delle strutture di alto profilo e comprensivi anche dei mille imprevisti che ti capita essendo pioniere qua.
Non viaggiate con carte di credito N26 che danno problemi e chiedete prima alle vostre banche se potete ritirare soldi in Arabia Saudita. Molti Atm sono solo in lingua araba.
L’Arabia Saudita è cara, pensare di vivere con poco è impensabile se non sei arabo.
Mangiare
Che cosa si mangia? Il piatto tipico locale è riso con carne (mucca o pollo). Lo mangiano per terra con le mani, impastando il riso con la carne e delle verdure che vengono fornite a parte.
Nei luoghi di mare si mangia il pesce, che friggono in padella, anche questo fornito con riso (bianco o basmati).
I ristoranti italiani sono diffusi così come le pizzerie gestite dagli egiziani.
Stanno spuntando Mc Donald’s e Burger Kings e altre compagnie internazionali di fast food un po’ ovunque, sopratutto nelle mete scelte dal governo dove investire nel turismo, ma il primo fast food locale che ha negozi un po’ ovunque è Al Batik, dove noi abbiamo fatto il nostro pranzo di Natale, da veri Arabi, nei locali per famiglie, perché qui bisogna mangiare nella zona uomini, oppure se sei con delle donne, nella zona famiglia.
Spesso i locali hanno delle tende che separano i tavoli delle famiglie.
Hotel
Ad oggi poche persone parlano inglese negli hotel fuori le grandi città di Gedda o Riyah. Solo una parte poi sono su Booking che è l’unico luogo insieme ad Airbnb (che è poco fornito e più caro) che offre la possibilità di prenotare online.
In realtà, viaggiando per l’Arabia Saudita ho scoperto che ogni centro abitato ha un hotel o una tenda, anche se non le trovate su booking.
La cosa migliore è vedere su Google Maps. Su Google Maps spesso viene segnalato oltre all’hotel anche il telefono, chiamateli (o scrivetegli se non parlate arabo) per sapere disponibilità e prezzi. Normalmente i prezzi variano dai 25 euro per delle camere modeste, ai 50 euro per le sistemazioni buone, in provincia. Nelle grandi città e ad Al Ula è il doppio.
A volte gli hotel non sono neanche segnalati su google maps, chiedete alle persone del luogo dove potete dormire.
Io uso mandare il testo in inglese e lo traduco già in arabo su google translate.
Molte strutture sono registrate solo con nome arabo. Ma tranquilli, ci sono ovunque, e male che vada potete dormite in macchina, che è sicuro.
Barbieri
Sono diffusissimi barbieri e parrucchieri, io ho tagliato la barba da un maestro barbiere egiziano in un paesino lungo la strada per 5 euro.
Per le donne non so, ma non ho visto saloni di bellezza e parrucchieri femminili durante il viaggio.
Elettronica
Extra è la compagnia locale di elettronica di consumo a basso costo, se vi serve un cavo per l’iPhone o un aggeggio per la camera, provate qui.
Banche e carte di credito
Atm e banche sono diffuse un po’ ovunque, anche nei posti più sperduti, ma la maggior parte è solo in lingua araba, ahinoi!
Prendono una commissione.
Per esperienza vi posso assicurare, nonostante dicano il cntrario che: le prepagate di Widiba non funzionano (le carte di credito si) e le carte di credito N26 neanche: a me nello specifico è successo che la carta N26 (business / black, che costicchia…) mi venisse ritirata dall’Atm perchè non la riconosceva come circuito Mastercard.
Chiedete al vostro istituto se le carte funzionano e portatene almeno due. Il consigliuo è di ritirare sempre da un Atm con banca aperta, in modo da chiedere ad un funzionario per problemi.
Molti siti online sauditi per fare acquistiti funzionano solo con carte di credito saudite, e purtroppo tra questi anche i siti degli autobus e della Saudia.com per volare.
Compagnie telefoniche
Le compagnie telefoniche sono tre: Mobility, Zain e STC.
Prendono tutte e bene sull’intero territorio saudita. STC mi sembra la più economica. A me all’ingresso nel Paese hanno regalato 10 gb per navigare con STC.
Le schede durano un mese dalla prima ricarica, ma la validità si prolunga se ricaricate. Può essere fatto tutto tramite app, ma devi recarti in uno store per averla.
Non tutti gli aeroporti hanno le compagnie telefoniche.
Il costo varia dai 20 euro (quanto ho pagato io per STC, per 20gb e svariati minuti per chiamare) e i 40 euro per i piani più expensive.
Non funziona Whatsapp per le chiamate, ma solo per i messaggi.
Per le video chiamate o le chiamate internazionali dovete usare messagger di Facebook, oppure qualche app locale, che difficilmente hanno però i vostri cari in Italia. Oppure Skype sul cellulare.
- Nota per i miei amici in Kuwait. I piani tariffari internazionali kuwaitiani non si attivano in automatico in Arabia Saudita e non funzionano. Quindi dovete farvi una scheda locale; non so per le altre nazioni e i piani internazionali italiani.
- Iliad è un salasso in Arabia Saudita (e un po’ ovunque fuori dall’Europa).
Mezzi di trasporto
Macchina
È la soluzione migliore. Ti occorre una patente internazionale (convenzione di Vienna) e mettono sempre un limite di Km a 200 oppure 250 se siete fortunati. Difficile trovare il Km illimitato perché l’Arabia Saudita ha distese immense e la benzina costa poco (un pieno va dalle 12 alle 25 euro a seconda della macchina) e così le compagnie aggiungono quasi sempre questa clausola.
Guidare per l’Arabia Saudita è semplice e sicuro. Si incontrano spesso cammelli o scimmie per strada, le strade interne non hanno illuminazione, ma se uno viaggia di giorno e rispetta i limiti di velocità (120km/h) non ci sono problemi.
Tenete conto che se foste coinvolti in un incidente, molto probabilmente la colpa sarebbe sempre vostra in quanto non siete arabi, è una legge comune in quasi tutti i paesi arabi.
Se voleste sentirvi sicuri, potreste noleggiare presso la compagnia anche un conducente che avrebbe un costo di circa 30 euro in più al giorno.
Alternative al Noleggio
Quasi ogni città dell’Arabia Saudita è servita da Uber o Careem. Per gli stranieri è molto utile perché ad eccezione delle grandi città di Gedda e Riyad, qui nessuno parla inglese. Si parla solo arabo e si fa molta fatica a capirsi. Poi gli arabi hanno questa usanza di chiederti sempre di più, mentre con le app come Careem e Uber si elimina il problema. Queste app servono anche per chiamare un Taxi.
Se fermi il tassista per strada, contratta prima il prezzo, oppure chiedigli subito di far partire il tassametro.
Uber è più economica di Careem. Careem non da mai la cifra esatta e si paga in contanti.
Autobus e aerei interni
Aerei
Moltissime città interne sono collegate dagli aerei, il mezzo più veloce e più usato dai sauditi, date le considerevoli distanze.
C’è ad oggi solo una compagnia del Regno che permette di viaggiare nelle tratte domestiche, la Saudia www.saudia.com.
È spesso cara, ma il vero problema che ho riscontrato io è che non ti è possibile pagare con carte di credito che non siano saudite. Pertanto per le tratte interne noi abbiamo dovuto fare una triangolazione su Skyscanner o Momondo per acquistare ad un prezzo maggiorato lo stesso biglietto per la tratta di Saudia, che ha il monopolio.
Per i voli più importanti c’è anche Flynas la compagnia economica Saudita, ma ad oggi non collega tutte le città.
Autobus
Per gli Autobus c’è una sola compagnia SAPTCO che serve quasi ogni luogo del paese www.saptco.com.sa
Il più grosso problema per gli stranieri è che esattamente come per la Saudia per i voli locali, non accetta i pagamenti con carte di credito non arabe e quindi non puoi accedere alle tariffe agevolate online e devi recarti in questo caso direttamente alla stazione dei bus per acquistare i biglietti.
Gli autobus effettuano moltissime fermate intermedie perché gli autobus raccolgono gente spesso per strada, fanno soste lunghe e procedono lenti.
Da valutare caso per caso se conviene di più chiamare Uber o Careem oppure prendere l’autobus.
Luoghi assolutamente da visitare
Al Ula
Madan Saleh con l’antica Hegra.
Dadan, il primo insediamento umano della zona. E’ possibile vedere le tombe rimaste, con le scale e la facciata con i due leoni, che gli antichi abitanti adoravano e la vicina zona con i graffiti e iscrizioni antiche di oltre 10mila anni.
Per dormire ad Al Ula, puoi prenotare su booking.com partendo da qui.
A te non cambia nulla, ma su di me cade polvere di euro 🙂
Le Maldive arabe
A nord di Umluj, sono attualmente chiuse ma vi si può accedere mettendosi d’accordo con un barcaiolo locale che ha il permesso della marina. Sono vietate telecamere e persino le maschere per guardare sott’acqua, ma mettendovi d’accordo col barcaiolo, lui può nasconderle sulla barca per voi. Il costo è 200 riyal all’ora. Tra la procedura di navigazione, i controlli e l’imbarco, una ora va via di sicuro. Contate almeno due ore. Lo spettacolo è mozzafiato e se andate in ora di pranzo, avete il tempo anche di sbarcare alle isole, dal momento che la polizia portuale va a mangiare e smette di sorvegliare.
Umluj
È una antica cittadina sulla costa, tradizionale e dal bel souq. Data la sua vicinanza alle Maldive, il Regno sta investendo nella ristrutturazione e nel trasformarla in una meta turistica.
Un altra città da vedere sulla costa è Duda e poi tutta la costa a nord, con le barche a bordo mare.
La cosa migliore per visitare questa zona è prendere un aereo su Al Wahj, qui noleggiare una macchina e viaggiare sulla costa.
Compagnie di Noleggio dall’aeroporto di Al Wahj sono Hamco e Al Rajhd
Gedda
Al Balad è il quartiere storico dove potete vedere le case tipiche degli antichi arabi, alcune vecchie di 500 anni.
Trovate quartieri Al Balad in molte altre cittadine arabe sulla costa, come ad Umluj o Al Wahj, ma qui il governo sta investendo nella ristrutturazione e quindi alcune si possono visitare e sono state rimesse a nuovo rispetto a quelle abbandonate e mezze distrutte delle altre città.
La barriera corallina
Sebbene molto compromessa, a nord di Gedda si può ancora nuotare nella barriera corallina, una delle esperienze assolutamente da fare.
Per fare immersioni:
- Marsalama immersion
- Bhadur Resort
I Resort e il mare a Gedda sono una bella esperienza di Relax.
Quelli che seguono sono la mia selezione:
- La miglior struttura: Narcissus Resort & spa Obhur Jeddahi
- La struttura più economica, ma anche la più adatta se avete bambini piccoli è bhadur resort jeddah
Alternative:
- OIA Beach Resort – +966 12 213 3336 – www.oiabeach.com (fa parte di una collana di alberghi molto diffusi in Arabia Saudita e dall’ottimo rapporto qualità prezzo)
Oppure
- Indigo Beach Resort
- Makarem Annakheel Hotel and Resort
- NIKKI BEACH CLUB
- Park Hyatt Jeddah Marina Club and Spa
Se volete stare al centro di Gedda, c’è il Movepick che ha villette stile Maldive in centro città.
Ovviamente al nord è meglio rispetto a questo posto bello, ma solo se volete stare in centro città
Taif
È una cittadina deliziosa nell’entroterra, con le scimmiette a bordo strada e una vista mozzafiato tra le montagne.
Da qui e da Gedda è possibile organizzare un tour ad Al Wabba Crater.
Potete riservare gli Hotel su Taif qui con la mia selezione.
Riyad.
Riyad da il massimo durante la Riyadh Season, quando ci sono tanti eventi a cui partecipare. Da vedere ci sono il museo nazionale, la fortezza Masmak e sicuramente il quartiere storico di Dirriyah, dove si può anche ammirare una delle più grandi bandiere saudite.
Più che la città in se, che sicuramente stanno abbellendo con opere e musei, è il paesaggio intorno a Riyad l’attrattiva assolutamente da visitare.
Fuori Riyadh, ci sono gite da fare sia nel deserto, all’Heet Cave (caverna sotterranea), all’Edge of the World. Un’altro posto non lontano da Riyadh è Ushaiger, un antico villaggio
Puoi prenotare il tuo hotel qui ad un costo più basso.
I Canyon di Dharmnan
Li visiterò nelle prossime settimane e vi dico, sembrano essere una delle principali attrrazioni della zona.
Jizan e Le Faraisland
Sono sicure, i miei amici ci sono andati, ma li a poca distanza imperversa una delle guerre più drammatiche e meno seguite dai media del mondo, pertanto ho preferito non andarci ora.
Era un antico porto e sulle isole, oltre ad essere bellissime, respirate la storia ancestrale di questa terra.
Tabuk
Ha dei Canyon bellissimi, che potete vedere nel mio video (in alto).
I Tour in Arabia hanno normalmente un prezzo di 200 riyals (50 euro) a persona.
da capire se all’ora o al giorno, ma quella è la ciffra di base.
Non è possibile visitare né la Mecca e né Medina
Non è possibile neanche transitarvi vicino perché sono off limits per i non musulmani. Per visitare i luoghi intorno a la Mecca pertanto fate attenzione alle strade che dovete prendere. Medina invece ha l’aereoporto e le stazioni dell’autobus fuori città e pertanto potete farvi tappa, ma non entrare nella città a visitarla. Nessuno vi chiede i documenti di religione islamica, ma ci sono frasi che vanno dette e che se non conoscete l’Islam potrebbero insospettire qualcuno e crearvi problemi. Io avrei voluto tantissimo visitare la Mecca ma per rispetto ho preferito non farlo.
Ci sono tantissimi altri luoghi da vedere e visitare, li aggiorno man mano che conoscerò meglio questo paese, si è appena aperto al turismo e tutto è in aggiornamento. Gli stessi arabi stanno scoprendo ora le bellezze del loro paese per anni rimaste segrete.
Percorsi assolutamente da fare in macchina
La strada per arrivare ad Al Ula
Sembra di rivivere un film di star wars, con queste rocce nel deserto dalle forme più spettacolari
La strada da Gedda a Taif
Prima il deserto e poi montagne e scimmiette a bordo strada, bellissima esperienza di viaggio
La strada da Umluj verso il nord
Passi tra wadi e coste dove potersi fare il bagno, al largo vedi la barriera corallina e anche qualche relitto di nave a bordo costa. Acqua pulitissima e natura vergine.
Un po’ di Storia
L’Arabia Saudita è stata una delle prime terre ad essere state conquistate dall’homo sapiens che lasciava l’Africa per raggiungere il mondo emerso. Qui sono state rinvenuti graffiti risalenti ad oltre diecimila anni fa. Nel corso degli anni è diventata una via di commercio dallo Yemen e Oman, l’antica Arabia Felix fino al Mediterraneo. Nel nord si stabilirono, lungo l’oasi di Al Ula e Madain Saleh diverse popolazioni, prima quella di Dadan fino ai Nabatei, che stabilirono qui una delle loro capitali, Hegra, e vi crearono le loro tombe più antiche.
Nel 600 a La Mecca nacque Maometto e da allora cominciò la storia dell’Islam. Gli Arabi conquistarono tutto il medioriente e si spinsero fino alla Spagna. Tuttavia il dominio arabo dell’Islam durò appena qualche secolo, quando spostarono la Capitale dalla lontana e decentrata La Mecca più a Nord.
Storia Moderna
Con l’incoronazione di Abd al-Aziz ibn Al Sa’ud come re dell’Hijaz e, conseguentemente, dell’intera Arabia, nel 1932 è nata l’Arabia Saudita. Abd al Aziz nacque nel 1876 a Riyadh, la capitale della regione del Najd. La sua dinastia aveva già cercato più volte di fondare un regno arabo-saudita nella regione ma senza mai riuscirci. Nel 1890 la città venne conquistata dagli Al Rashid, antica famiglia rivale, questo costrinse Abd al Aziz a rifugiarsi in Kuwait dove attese per quasi un decennio.
Dal 1901 iniziò una serie di raid nei suoi precedenti territori che si conclusero un anno dopo con la riconquista di Riyadh. Gli Al Rashid fecero allora richiesta di aiuto militare agli ottomani ma i sauditi nel 1906 riuscirono a sconfiggere definitivamente nella battaglia di Rawdat Muhanna l’esercito ottomano-rashida.
Nel 1912 Al Sa’ud fondò gli Ikhwan, una milizia religiosa wahhabita che aumentò notevolmente la sua influenza nella regione e durante la Prima guerra mondiale iniziò a stringere accordi con l’Impero britannico, che all’epoca stava cercando di stabilizzare la regione.
Al Sa’ud rese ufficiali le sue conquiste in cambio del riconoscimento dei territori britannici sul Golfo Persico. Nel 1925 le forze di Al Sa’ud presero definitivamente La Mecca e qualche anno dopo l’Arabia divenne ufficialmente saudita.
Storia di Gedda, la porta alla Mecca
Gedda è la seconda più grande dopo la capitale Riyad. La città si estende per un’area di 1320 kmq e conta circa 3.012.000 abitanti. Si tratta di una delle città più belle della zona Saudita, che ha intrapreso un profondo cambiamento nel suo aspetto, grazie alle grandi finanze degli sceicchi e del Re, che hanno voluto creare così una delle più importanti città del loro stato. Dal punto di vista del clima, la città è una delle più vivibili di tutta la penisola araba, in quanto si trova diretta sul mare. Le sue temperature sono sempre influenzate dal grande caldo dei vicini deserti. La sua struttura, molto moderna, ospita alcuni dei più grandi prodigi dell’ingegneria moderna. Oltre a fontane da record, palazzi sontuosi e altro, la città è promotrice della sua cultura tramite luoghi dediti agli studi. La città era originariamente un villaggio di pescatori fondato 2500 anni fa. Le prime fonti scritte la citano a partire dal 647 d.C., quando il califfo musulmano Uthmān b. Affān la trasformò in un porto per i pellegrini maomettani che vi transitavano durante il viaggio che li portava al pellegrinaggio (hajj) a Mecca. L’origine del suo nome è stata discussa per molti secoli e si pensa che il nome derivi dall’antica parola “spiaggia” per indicare la sua presenza sul Mar Rosso, ma un’altra più affascinante narra che il nome derivi dall’antico arabo e dalla radice antica j-d-d che voleva dire nonna. Si narra, infatti, che secondo le tradizioni arabe la tomba di Eva si trovi proprio a Jedda.
Domande
Provo a rispondere a tutte le domande che mi fate nei commenti su un viaggio in Arabia Saudita.
Queste sono le mie 12 domande che avevo prima di partire. Gli ho dato delle risposte postume. Se ne avete altre, fatele nei c ommenti
1. Posso filmare con il Drone?
No, ma di fatto nessuno ti dice nulla, non ci sono manco sanzioni.
2. Si può filmare liberamente per strada?
Si, salvo espliciti segnali. Di fatto però qui sono molto attenti alla privacy, chiedi il permesso.
3. Come posso andare da Gedda o da Riyad ad Al Ula?
Io ti consiglio la macchina, guidando di giorno, la strada è ottima ma non illuminata. Le alternative sono un volo domestico (carissimo, ci va solo la Saudia) oppure l’autobus SAPTCO.
4. Posso noleggiare una macchina a Wedjh (EJH) ?
Si, tuti gli aereoporti, anche quelli più piccoli hanno una compagnia di noleggio auto. Usate rentalcars, oppure se non la trovate contattate direttamente il noleggiatore tramite Instagram (dopo averlo cercato su Google Maps).
5. Dove dormire ad Al Ula?
Le strutture ufficiali sono Madakhil camp, Ashar Resort, Shaden resort (il migliore) e Sahary Al ola. Tuttavia se andate direttamente li trovate moltissimi altri Hotel a più buon mercato. Cercateli su Google Maps. Moltissimi abitanti di Al Ula che sono sempre stati ai margini, oggi mettono a disposizione tende nei propri giardini per i turisti.
6. Si può visitare Madain salih ?
Sebbene sia chiusa fino ad ottobre 2020, durante il Festival Winter at Tantura, che termina a febbraio, il sito è aperto, i biglietti si acquistano al Winter park. Oppure tramite l’agenzia Almosafer in prevendita.
7. Come posso andare ad Al Wahba Crater o alle Maldive Arabe? Ci sono Tour ?
Il mezzo migliore per muoversi è la macchina, le strade sono ottime, ma non illuminate. La cosa migliore per fare delle visite e rivolgervi direttamente alla struttura dove dormite, che conosce la zona.
8. Se non trovo alberghi su booking.com significa che non ci sono strutture?
Gli alberghi sono diffusi ovunque, solo che a volte non sono su booking.com oppure mettono il nome solo in arabo e quindi non lo trovate. La cosa migliore è cercare su Google Maps e se non li trovate, chiedete sul posto, sicuramente trovate almeno una tenda.
9. Ci si può accampare con la tenda?
Non lo so se è proibito, ma di fatto lo fanno tutti ed è sicuro. State attenti che i Cammelli e le scimmie in montagna circolano in libertà.
10. Le carte di credito funzionano?
Si, ma non usate carte N26 in Arabia Saudita, hanno problemi con i circuiti e la mia è stata ritirata da un atm lasciandomi a spasso (e l’assistenza di N26 non spedisce carte all’estero) . Molti sportelli Atm ad oggi hanno solo la lingua araba, neanche l’inglese.
11. Si può visitare La Mecca e Medina?
No, a La Mecca neanche transitare se non si è musulmano, Medina invece ha l’aeroporto e la stazione dei bus fuori il centro e quindi vi potete passare, ma non visitare. Detto questo, so di molti che viaggiano da soli in macchina che sono entrati e hanno visitato le due città senza problemi. Diciamo che è questione di rispetto, comunque l’Arabia è molto grande e ci sono moltissimi luoghi da vedere.
12. Dove cambio i soldi?
In aeroporto va bene, all’ufficio cambi. In banca cambiano solo i dollari. Non tutti gli aereoporti hanno il cambio e neanche tutte le città.
Finisce per ora questa sorta di lonely planet sulla base della mia personale esperienza di viaggio in Arabia Saudita. Se abiti li o hai viaggiato anche tu per primo come turista qui, lasciami un commento con le informazioni utili, o le domande che hai, così provo ad integrarle e fare un servizio di pubblica utilità.
Se vuoi organizzare un viaggio insieme a me, scrivimi pure in questo box qui sopra.
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Pina says
Grazie!
Mara says
Un paio di appunti: anche con Careem puoi pagare con la carta di credito, basta registrarla sull’app. Ti da anche la possibilità di prendere un taxi vero e proprio, quindi con costi minori.
Riyadh non è male, soprattutto durante la Riyadh e la Dirriyah Season, quando ci sono un sacco di eventi. Da vedere ci sono il museo nazionale, la fortezza Masmak e sicuramente il quartiere storico di Dirriyah, dove si può anche ammirare una delle più grandi bandiere saudite.
Fuori Riyadh, ci sono gite da fare sia nel deserto, che all’Heet Cave (caverna sotterranea) che all’Edge of the World.
Un’altro posto non lontano da Riyadh è Ushaiger, un antico villaggio.
Sulla costa orientale invece c’è Qatif-Dammam-Khobar. Personalmente l’ho trovata un po’ deludente: quando ci sono andata io era tutto chiuso/in restauro (la cosa più interessante è stato un museo-ristorante trovato per caso) e le immersioni previste sono state cancellate per problemi con la polizia di frontiera. Però dà lì si può andare facilmente in Bahrein (il visto di fa sul momento alla frontiera).
Hassan says
Pensavo di andare a fare l’Umrah chiedendo il visto online. È fattibile? O meglio richiederlo direttamente in aeroporto in Arabia?
Salvatore says
Salve
Ho un dubbio dato che la normativa non mi è chiara , se la mia ragazza lavora in Saudi Arabia possiamo dormire insieme in hotel senza essere sposati? Lei non è Saudita.
Grazie
Damiano Crognali says
Le cose stanno cambiando molto. Credo che con l’apertura ufficiale al turismo, molte cose sono possibili ora
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