Ehi, questo video parla di una visione: quella di strappare la vita al deserto. Questa è la visione di Khaled.
Khaled è un ingegnere con una passione contagiosa per il futuro ambientale del suo paese, il Kuwait.
Quando negli anni 90, all’indomani della prima guerra del Golfo, l’esercito iracheno in ritirata dal paese, faceva esplodere gli impianti petroliferi, creando uno dei più grandi disastri ambientali della storia, dentro il cuore dell’allora sedicenne Khaled si accese qualcosa e decise di piantare degli alberi: piantare alberi avrebbe riportato gli uccelli, quindi vita e un deserto più verde.
Ora, il clima del deserto non è mai stato favorevole per piantare degli alberi, al massimo cresce qualche cespuglio. E poi il grande problema del deserto è l’acqua. E ovviamente arrivano anche le critiche: ma cosa c’entrano questi alberi con il deserto, e poi non c’è uno spreco di acqua?
Khaled che non aveva alcuna competenza in botanica, ha cominciato a studiare: ha scoperto prima che l’acacia, un albero migrato nella regione qualche secolo fa, era abituato a sopportare le condizioni aspre del territorio e poi la svolta nel 2014: La risposta è stata la tecnica Waterboxx di irrigazione.
È una tecnologia semplice che permette di consumare appena 30 litri l’anno di acqua e l’acacia ne ha bisogno solo il primo anno, poi vive e vegeta in autonomia.
E facendo questa cosa qui si è creato un movimento di persone che si sono ispirate a vicenda
Quella decisione di un singolo uomo, prima ha ispirato i suoi vicini di casa che hanno anche loro cominciato a piantare alberi per rendere verde il deserto, e qui in Kuwait come si vede anche dalle immagini non hanno una grande educazione ambientale, ma poi intorno a lui si è creato un movimento che oggi è anche una ong, si chiama Kuwait Oasis, ed è la più importante e longeva in campo ambientale in Kuwait e tra le maggiori nel mondo arabo.
La missione di Kuwait Oasis è piantare alberi nel deserto, perché gli alberi piantati oggi, domani saranno l’oasi dei nostri bambini, come ama dire Khaled.
La riserva naturale di Al-Nuwaiseeb che negli anni 90 non esisteva conta ad oggi oltre 20000 alberi e copre un’area tanto ampia che potete vedere anche su google maps.