Grazie a tutti. Faccio questo è un video da una parte per ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato, e poi per capire insieme come si fa ad uscire da una situazione nera e vedere una luce.
Il Fattaccio
Ricapitolo quello che è successo. Ho perso i miei super poteri. Mi hanno rubato tutto, dal super Mac, comprato da una settimana, alla telecamera con gli obiettivi, a tutti i microfoni, alle schede e hard disk e persino gli occhiali (da sole e da vista, mannaggia!). Sono un mobile worker e nel mio zaino c’è un ufficio.
Non sono ricco o guadagno così tanto che mi posso permettere tutta questa apparecchiatura. Si tratta dell’investimento di un anno. Avevo prima una telecamera, che ho utilizzato per fare il video di sopra. Poi ho studiato tanto, ho capito che altra telecamera prendere e così via. Poco alla volta, nel corso degli anni, ho accumulato una bella attrezzatura, che generalmente porto sempre dietro. Non sempre tutta, ma l’altro giorno era tutta con me, perché mi serviva per lavoro.
Ora sto bene, ma la disperazione è stata nera, perché li per li ero davvero disperato. Insomma, ti trovi in una situazione nuova, non sapevo davvero dove battere la testa, a parte il fatto che non sapevo neanche cosa fare.
Materiale Rubato: – Occhiali da vista – Occhiali da sole – MacBook Pro 15” del 2018, comprato da una settimana. – iPad mini 4. – Panasonic DMC G80M – Microfono Boya lavalier – Mini Microfono Clip a Condensatore Omnidirezionale AGPTek Z02 – Microfono NT-USB Rode – Batteria Panasonic DMW-BLC12 – Powerbank per iPhone – 2 SanDisk Extreme PRO 64 GB, Classe 10, U3, V30, Velocità di Lettura 95 MB/s – Un obiettivo Sigma 30 mm-F/1.4 (C) AF DC DN, – Un secondo obiettivo 12-60 panasonic – Un Hard disk Maxtor, 1TB, – Un TUTUO Hub USB Tipo C Adattatore USB C – Un Pod treppiede – Un Rode Microfono Direzionale a Condensatore – Una quantità di fili, cavi e materiale vario – I vestiti buoni per l’incontro di lavoro del giorno dopo! |
Cosa ti salva?
Vado a dormire in un albergo li vicino, trovato dalla mia ragazza. Mi salvano nell’immediato dalla disperazione due cose:
- Forzarmi a focalizzare che stavo bene, in salute e che si trattava di oggetti che potevo ricomprare (sebbene un danno di oltre seimila euro mi avrebbero obbligato a riprogrammare la mia vita)
- L’amore della mia ragazza: avere una dolce-metà che crede nel tuo infinito potenziale e ti sta vicino anche se lontano, quella cosa lì non ha prezzo.
Ma gli attacchi di panico e la disperazione ti attanagliano lo stesso e lo shock è forte.
Alle 4 di notte, o forse le 5, anche come valvola di sfogo, butto giù due righe per raccontare quello che mi è successo, partendo da due cose:
- Ho bisogno di aiuto, devo lavorare da subito e creare nuove relazioni professionali
- La seconda è che ho bisogno di un finanziamento per ricomprare tutto.
Finisco di scrivere il post, mi ricordo di aver fatto una fotografia al mio zaino prima della dipartita e faccio anche una foto della denuncia perché è la prova a me stesso che quello che mi è successo è reale. Quasi non ci credo io.
Nuovo Rinascimento
Succede allora una cosa pazzesca, gente che non conosco bene, persone che mi hanno magari visto solo online cominciano a farmi donazioni. E per me vedere gente che non conoscevo bene che ti dona 100 euro ma anche 10 o 20 euro mi sembrava pazzesco. Cioè è scattata quella cosa che ho scoperto di non esser solo.
Mentre stavo lì al bar che cercavo di convincere il barista a farmi vedere, disperato, il filmato del circuito chiuso, ho aperto il cellulare, che era l’unica cosa che mi era rimasta, e davvero mi sono messo a piangere.
Ci ho anche fatto una storiella online con gli occhi impregnati di lacrime, al punto che il barista ha pensato che avevo avuto un crollo emotivo, invece ero emozionato per altro: per il sostegno disinteressato. Ho fatto pace col mondo.
Insomma è stata una cosa bella. Mi piace condividerla perché ora come prima mi sembra pazzesco quello c’è è successo. L’investimento che ho fatto in questi anni sulla Rete mi è servito per creare delle relazioni che sono stati un paracadute.
Storie che incantano
Volevo chiudere facendo una riflessione sul perché quello che è accaduto a me ha funzionato.
- Per primo credo che perdere lo zaino sia una di quelle paure ancestrali che tutti quelli della mia generazione e che lavorano online hanno. Lì c’è la tua vita. Gianluca Lisi le chiama archetipi. Io l’ho sempre avuta e ho sempre fatto gli incubi che mi portassero via il computer o la telecamera. E quando è successo, tutto insieme, beh è stato davvero l’orso della disperazione. E credo che tutti ci si siano rivisti.
- La seconda è stata una cosa che mi ha insegnato il libro di Andrea Fontana, Storie che Incantano, un un bel libro che mi hanno ciulato con lo zaino (ho una copia che mi ha riportato lui). Dice che ogni azienda deve patire una sconfitta, partire da una fragilità. Io non lo so, ma non mi pare di essermi mai messo a nudo sui social. Anzi avevo paura che nessuno più mi avrebbe chiamato per lavorare, invece caspiterina… è successo il contrario!
- Per ultimo, occorre coltivare delle relazioni online e off line.La mia rivoluzione umana portata avanti in Slashers, una community a pagamento su Facebook, è stata la mia assicurazione, che non avevo!
Ovviamente è stato un dramma pazzesco, il trauma ancora lo sogno la notte, e poi tutti i ricordi, c’era il mio hard disk dell’ultimo anno, con tutti i documenti nello zaino. E poi il terrore dei dati sul computer, ma insomma …
Il peggio è passato. GRAZIE.
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