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Turismo in IRAN: nonostante le sanzioni, 6 milioni di turisti, tratto dall’AGI, testo di Davood Abbasi

Nei giorni in cui l’amministrazione statunitense ha scatenato contro Teheran “le sanzioni più dure della storia” (a detta del Segretario Mike Pompeo), citando come motivo l’iniquità del Paese mediorientale, è lecito domandarsi perchè siano sempre più numerose le persone che decidono di visitarlo. Abbiamo raccolto il giudizio degli italiani che hanno visitato il Paese proprio in queste settimane in cui le sanzioni approvate da Washington hanno riportato sotto i riflettori l’Iran.

I dati che non lasciano dubbi

I dati inerenti all’ingresso di turisti stranieri in Iran stanno salendo in maniera considerevole. Dai 4 milioni del 2015, si è giunti agli oltre 6 milioni del 2018; il trend decisamente favorevole, è stato ridimensionato dalle recenti sanzioni americane, ma continua ad essere nettamente positivo.

I cittadini stranieri che visitano l’Iran sono soprattutto dei paesi limitrofi e provengono (in ordine di grandezza) da Iraq, Rep. dell’Azerbaijan, Afghanistan e Turchia. Sono sempre più gli europei e gli americani (ci sono pure loro), che arrivano e che hanno raggiunto il numero annuo di 300 mila persone.

Si tratta di uno dei Paesi più ricchi al mondo per reperti archeologici; Persepoli e Isfahan, sono delle meraviglie, ma bastano a giustificare questi numeri?

Complice del trend inarrestabile, è indubbiamente pure il crollo del valore del Rial, e quindi la possibilità di viaggiare con costi ridotti: una conseguenza paradossalmente positiva delle sanzioni.

Le ragioni citate, bastano a spiegare perchè 6 milioni di turisti visitino ogni anno l’Iran? Questo dato può realizzarsi in una nazione che secondo l’America (del periodo Trump) è “oscurantista”, “teocratica” e “minaccia per la sicurezza mondiale”?

Il parere degli italiani

Durante le recenti vacanze di Pasqua, il Paese erede dell’antica Persia è stato a dir poco invaso dagli italiani. Camminando per il bazaar di Isfahan, si sentiva parlare più il verbo di Dante che il persiano; quasi tutti i negozianti di Isfahan parlano italiano.

“Gli italiani devono visitare la Persia perchè ci sono troppi pregiudizi, troppi preconcetti. Nel mio gruppo siamo in nove e ci sentiamo veramente al sicuro in questo Paese molto molto accogliente fatto di persone super-gentili e sentiamo un’energia assolutamente positiva”, dice Barbara V., accompagnatrice di un gruppo che viene da Verona.

“È un Paese rilassante, con gente rilassata, nonostante tutte le contraddizioni che può avere l’Iran ed il popolo iraniano. Inutile parlare delle bellezze storiche, artistiche, naturali che ci sono e che ci hanno entusiasmato”, conclude. A sentire gli italiani, la gente è molto accogliente con i turisti occidentali; quella stessa gente che però il presidente Trump vuole ridurre alla fame, sperando che si rivolti contro il suo governo, e alla quale le società europee non possono vendere nemmeno cibo, medicinali, e pezzi di ricambio per aerei; pena: multe da parti degli Usa.

Ma non si parla solo della gente; Domenico S., ex imprenditore residente a Foligno ma di origini siciliane, spiega: “In fondo il governo iraniano ha fatto di tutto per risolvere le contese con l’Occidente; la firma degli accordi nucleari sembrava aver risolto tutti i problemi, ma il presidente Trump ha deciso di introdurre nuovamente le sanzioni. Dell’Iran si può dire di tutto, ma non che non abbia cercato la pace”.