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Domenica 16 settembre è stata l’undicesima giornata nazionale Sla. In 150 piazze italiane, 300 volontari hanno raccolto fondi per la lotta a questa malattia, che si può continuare a fare online anche adesso, se non lo avessi ancora fatto, qui: paypal.me/aisla.
Tornando a noi. Eventi come questo, con una associazione come AISLA, che da anni aiuta le persone colpite dalla sclerosi laterale amiotrofica, hanno di solito un grande seguito emotivo e sostegno di tutti.
Ma quello che ha realizzato in una notte Aisla, una associazione fortemente radicata sul territorio, è stata la trasformazione di un appuntamento che hai in agenda, se sei un giornalista, in una notizia che non puoi ignorare. Come si fa ad avere ancora ancora più attenzione? Ti spiego come, resta con me.
L’idea è stata quella di illuminare di verde i monumenti e le piazze italiane nella notte di vigilia della XI Giornata Nazionale della Sla. Questa è una idea con il dna della notizia. Provo a raccontarti il Dna della notizia.
Tre elementi della notizia (tra i tanti) sono:
- Fare cose fuori dalla normalità;
- Qualcosa di spettacolare (e meglio se bello!)
- Avere materiale visivo da pubblicare.
Alla base occorre una buona idea, però, che è stata quella di illuminare di verde le piazze dove il giorno dopo si sarebbe svolta la raccolta fondi e i monumenti d’Italia.
Per farlo abbiamo contattato l’Anci, l’associazione comuni italiani, che è partner di Aisla e ha potere esecutivo in queste cose. Risultato è che oltre 50 piazze italiane hanno aderito illuminando di verde la notte della vigilia della giornata nazionale.
Questo evento di caratura sociale è già una notizia, perché per i valori notizia che muovono i giornali, ha di solito spazio, ma preceduto da un evento bello esteticamente e che ha coinvolto tante città, ne ha fatto una notizia che ha ancora più risonanza:
– Perché esteticamente bello
– Perché molto impattante
– Perché permette di dare del materiale multimediale / visivo ai media (che serve, il giornalismo oggi è visual)
Questa cosa va oltre le semplici PR, vuol dire fare brand journalism: significa fare un lavoro da pubblicitario + giornalistico; vuol dire trovare una idea di comunicazione, che sia anche una notizia. Dall’incrocio fra queste due cose nasce quel mix che fa di una idea, una notizia bomba.
A margine di questo antefatto e mentre nelle piazze d’Italia i volontari AISLA raccoglievano i fondi per sostenere l’associazione e fare assistenza ai malati, online sulla pagina facebook dell’associazione è stata mandata la loro prima LIVE streaming, che ho avuto il piacere e l’onore di condurre, per presentare il loro ultimo progetto, il progetto BAOBAB, per aiutare i figli minori dei malati di SLA.
E nel corso della diretta, Massimo Mauro, presidente di AISLA e da anni paladino della lotta alla SLA, ha dato la notizia del suo passaggio da Sky in RAI. Così, se l’attenzione fosse calata.
Ovviamente tutte queste cose sono solo marginali rispetto a tutto l’impegno quotidiano che AISLA mette nell’aiutare i malati e a tutto il cuore che c’è in questa associazione. Però confezionare bene la comunicazione e fare brand journalism, aiuta a poter assistere meglio e raccogliere più fondi, cosa decisiva.