La Storia Vera del Papa che ha abitato e costruito i luoghi nei quali è stata ambientata la nuova serie di Sorrentino, The New Pope. Tratto da Exploring Abruzzo: sui luoghi dimenticati di Celestino, sul mio Canale Youtube.
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Un viaggio nei luoghi dimenticati dell’Abruzzo legati alla storia di Papa Celestino V (Pietro Da Morrone), dall’eremo di San Bartolomeo a Santo Spirito fino alla cascata di Cusano.
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I luoghi che ti racconto nel VIDEO sopra si trovano tutti a poca distanza dal comune di Roccamorice e sono indissolubilmente legati alle vicissitudini di Pietro da Morrone, meglio noto come papa Celestino e degli eremiti celestiniani.
Quelli che segue è la Storia Vera del Papa che ha abitato e costruito i luoghi nei quali è stata ambientata la nuova serie di Sorrentino, The New Pope. Si tratta di luoghi intorno a Roccamorice in Abruzzo.
Eremo di San Bartolomeo in Legio
E’ piccolo, nascosto, incastonato nella roccia e circondato dalla natura viva: una bellezza disarmante costruita a mano dagli eremiti a 700 mt d’altezza, perfettamente mimetizzato in uno sperone roccioso.
Per arrivarci si scende per un ripido sentiero che termina con un blocco di roccia che funge da ponte. Qui si può davvero staccare e respirare a pieni polmoni.
Infatti i primordiali insediamenti eremitici si verificarono in questi luoghi già intorno all’ottavo secolo, per diventare sempre più frequenti fino al 1200, quando il futuro papa Celestino vi si stabilì al ritorno del suo viaggio in Francia, fatto per ottenere dal Papa il riconoscimento della sua congregazione eremitica.
Sulla porta, c’è ancora parte di un affresco raffigurante il Cristo e la Vergine Maria e all’interno della chiesa c’è la nicchia dell’altare che ospita una statua di San Bartolomeo che è protagonista di una festa molto particolare: la processione de Lu Santarello.
Nella chiesetta c’è un pozzetto di acqua, l’acqua sacra di Celestino, i fedeli si bagnano mani e viso o la raccolgono e la conservarno per i momenti di bisogno.
L’Eremo – Abbazia di Santo Spirito
Roccamorice è uno dei centri più famosi d’Italia per l’arrampicata e proprio arrampicato sulla roccia qui si erge probabilmente il convento più suggetivo d’Italia, nonché uno dei. Meno conosciuti, l’eremo di Santo Spirito, edificato da papa Celestino e che da poco è stato riscoperto anche dal cinema che lo ha usato come scenografia per le vicende del New Pope di Paolo Sorrentino.
Monti, laghi e tanto verde. A poca distanza dal mare. Non c’è da stupirsi se nel medioevo arrivassero tra questi altopiani tanti monaci per perfezionare l’arte della meditazione. I primi eremiti abitavano il luogo già da almeno un paio di secoli ma il futuro Papa Celestino insieme ai suoi discepoli edificò anche una chiesa e la dedicò allo Spirito Santo secondo la leggendaria visione che ebbe all’alba del 29 agosto del lontano 1248, nella quale appunto gli apparve in meditazione.
Sotto la chiesa si può ancora visitare la grotta dove visse i primi anni, prima che fosse edificato il convento.
La Chiesa è costruita nella roccia, che la avvolge come un cappuccio, e la cupola non si vede perché è rivestita a tamburo: non si butta giù una montagna per costruire un monastero, diceva il saggio futuro papa.
Dopo Celestino l’eremo fu lasciato in abbandono ma ebbe un successivo momento di rinascita nel 1500 in pieno rinascimento con l’abate Pietro Santucci da Manfredonia, le cui ossa sono ancora visibili nel convento. Lui riedificò e ampliò il complesso. Fu creata anche una foresteria col supporto del Principe Caracciolo del regno di Napoli e fino al 1800 ebbe grande importanza per i ritiri spirituali.
Il luogo ha una scala santa percorribile che conduce a dove, con ogni probabilità, restavano in preghiera i monaci e si trova sul percorso dello spirito, ma a seguito dell’invasione napoleonica e di un incendio che nel 1820 distrusse quasi per intero il convento, questo cadde in uno stato d’abbandono.
E tutto questo luogo fino a pochissimi anni fa era abbandonato e vittima di vandali e ladri, ma da qualche anno, grazie ad un ad un manipolo di giovani ragazzi abruzzesi, l’Associazione Riparossa, che non si è arresa alle difficoltà, ha rimesso apposto questo luogo, e sostenuti dall’Associazione Italia Nostra e dal Comune di Roccamorice, lo valorizzano grazie ad un uso qualificato.
Oggi si può visitare il complesso con una visita guidata che vi fa rivivere le vicissitudini del luogo pagando solo 5 euro, per uno dei monumenti in assoluto più belli d’Italia. E a breve sarà riaperta anche la foresteria, per soggiornarvi, e meditare.
La Cascata di Cusano
Poco distante da qui c’è un posto dimenticato che si raggiunge attraverso un tragitto, difficile da percorrere dato che non ha sentieri “segnalati” ed è chiuso al pubblico: si tratta delle cascate di Cusano, dal mio punto di vista la cascata più bella d’Abruzzo. Noi siamo andati li a riposare e rinfrescarci dopo l’arrampicata all’eremo.
Nel tragitto per arrivare alla cascata si incontrano dei campi incolti da attraversare, con erbacce alte e dislivelli ripidi, poi arrivati al fiume bisogna camminare sulle rocce, attraversare un canyon, ma gli scenari naturali incantevoli, la vegetazione e i giochi di luce che si creano tra le imponenti rocce e canyon da attraversare, rendono unico e appagante lo sforzo. E il tutto si conclude con l’attraversamento del fiume nell’ultimo tratto, dove l’acqua (fredda) è alta circa 1 metro e 40 centrimetri. Ma alla fine ti ripaga uno spettacolo che puoi trovare solo in una isola desertica del pacifico, oppure appunto in Abruzzo a pochi km da Roccamorice.
Nota bene: le Cascate di Cusano sono chiuse al pubblico a causa della scelta dell’amministrazione locale (non so quale sia) che ha preferito chiuderle per pericolo frane, e non metterle in sicurezza e puntare sul turismo come volano economico.
Le vicende di Papa Celestino
Papa Celestino, nato Pietro Angeleri, nacque in Molise e fin da giovane aveva deciso di dedicare la sua vita alla meditazione e di stabilirsi in questi luoghi impervi.
Nel 1294 dopo ben due anni in cui non si riusciva ad eleggere un nuovo pontefice, i porporati decisero di chiedere proprio al vecchio asceta, che al tempo aveva ottanta anni, di salire al soglio pontificio. La nomina fu accompagnata da una lettera di supplica e Lui sebbene incredulo accettò e assunse il nome di Celestino V e la sua congregazione prese il nome di Celestini. Ma dopo soli 5 mesi, abdicò. Dante lo ricorda nel purgatorio proprio come il papa del gran rifiuto. Ma a lui si deve la prima forma di giubileo, quella che è passata alla storia come la perdonanza.
La festa della Perdonanza si celebra ancora oggi in Abruzzo proprio il 29 agosto.
La processione de Lu Santarellu
Se capitate in questi luoghi il 25 agosto c’è per finire un appuntamento imperdibile: si tratta della processione de Lu Santerello che ti fa svegliare all’alba. L´eremo di San Bartolomeo in leggio ha una statua del Santo raffigurato con un coltello, poiché subì il martirio dello scorticamento; nei secoli c’è stata una frequentazione ed un culto costante da parte di pellegrini e ancora oggi rivive nella tradizionale processione: la statua del santo, lu santerello in dialetto abruzzese, viene portata in processione dai fedeli il 25 agosto dopo essere scesi al torrente per bagnarsi secondo un rituale antico, alcuni ci dormono dalla notte prima, accampandosi con le tende, oppure prima che spunti il sole i fedeli si avviano verso l’eremo. Io mi sono svegliato all’alba. E dopo la celebrazione della messa all’alba, portano l’effigie del Santo nella Chiesa del paese.
L’onore di portare lu santerello, tra abitanti del luogo e i crociati, è toccata anche a me e in quel momento penso di aver trovato un po’ dell’illuminazione di papa Celestino.
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